martedì 8 dicembre 2009

Il femminile nella natura della Divinità



Diciamo la verità: qualunque sia la nostra posizione nei confronti del concetto di "Dio", viene molto più spontaneo pensarlo "al maschile".
Anche coloro che, culturalmente e filosoficamente, sono in grado di comprendere l'inconsistenza di questo assunto, per pigrizia tendono a considerare Dio "al maschile".
I cattolici, poi, hanno alle spalle duemila anni (solo per limitarci alla Chiesa cristiana e non considerare i vari demiurghi antico testamentari) di rappresentazioni divine al maschile anche se potremmo considerare il culto verso la Madonna come la trasposizione cattolica della sacralità femminile. Sacralità, quest'ultima, che affonda le sue radici con buona probabilità, ben oltre il Dio maschile che è arrivato fino a noi.
Credo che possiamo ritenerci su un pianeta "femminile",per usare un'espressione provocatoria.
L'idea che voglio rendere è quella di una somma di fattori, che fanno della nostra Terra qualcosa di profondamente "ricettivo", "germinativo" e "generativo"; insomma, un grande grembo naturale che rispecchia, in senso sacrale, il principio della maternità.
Per questa ragione, il Dio dei popoli più remoti era femmina. Per questa ragione, la vera forza sta nel Principio Femminile, non in quello maschile.
Le conoscenze esoteriche più profonde conoscono bene l'importanza dell'armonia derivante dal corretto equilibrio dei due princìpi e postulano un carattere "riflessivo-generativo" a quello femminile perché non è solo la Terra a rappresentare la Grande Madre ma anche la Luna ci ricorda, riflettendo la luce solare, la fondamentalità del "principio ricettivo" che è, al tempo stesso, generativo di vita e custode di conoscenza.
La dea è sempre TRIPLICE - trinità, è una in tre, e viene rappresentata iconograficamente dalla Luna:- Luna crescente, la vergine, giovane fanciulla- Luna piena la madre, colei che dispensa la vita, Luna calante la vecchia, la menopausa, la saggezza, la morte.
Consideriamo, poi, il mito di Eva e vediamo che si tratta di un qualcosa di multiforme: donna e serpente, dunque, materna e assassina, solare e lunare allo stesso tempo. Le popolazioni di tutto il globo che la veneravano, con una sorprendente similitudine da un estremo all'altro del pianeta - andate a vedere ancora oggi la simbologia della Dea Madre e del serpente tra i nativi dell'isola di Pasqua - erano fondamentalmente pacifiche, tolleranti, basate su sistemi matriarcali.
La religione maschilista c'impone di conquistare le cose con il sudore, il dolore, il sangue.
Durante il Medioevo migliaia di donne innocenti vennero arse vive sui roghi dell'Inquisizione con l'accusa di stregoneria, semplicemente per aver seguito le vie della Dea, o per aver messo a frutto le loro doti di guaritrici e druide.
In verità, l'adorazione dell'elemento femminile possiede radici molto antiche.
Eppure... Nel Vangelo di Tommaso Gesù dice:"Chiunque bestemmia contro il Padre sarà perdonato, e chiunque bestemmia contro il figlio sarà perdonato, ma chiunque bestemmia contro la madre non sarà perdonato, né sulla terra né in cielo." (ricordate che la ruah o sophia in ebraico è di genere femminile). Molti i simboli che la rappresentano, il cerchio, la conchiglia, la spirale, il labirinto, l'acqua, il vaso e per estensione il Graal, che sembra sia l'espressione del corpo della Madre che contiene la vita. Sacro era il sangue mestruale, legato alla simbologia lunare dei 28 giorni; nel paleolitico i defunti venivano colorati d'ocra rossa, a simboleggiarne la rinascita.
Quando l'Europa fu cristianizzata dai missionari che, sistematicamente, sovrapposero il culto del Giudeo alle più antiche forme di venerazione cosmica che si praticavano nel nostro continente, alcuni di essi si stupirono nel sorprendere, in Gallia, gruppi di druidi che adoravano una figura femminile nell'atto di dare alla luce un bambino. I missionari cercarono di convincere quelle genti che stavano solo venerando una raffigurazione della Madonna e, con la forza dei nuovi movimenti, sempre supportati, purtroppo, da caratteri di intolleranza, si cominciarono a costruire le chiese e, in esse, a venerare la trasposizione cristiana del Principio Femminile. E, se vogliamo considerare qual nucleo della società che è la famiglia, avete mai pensato al fatto che la parola "matrimonio" deriva da "madre", non da "padre"? Eppure è così.
Ai nostri tempi, sopravvive un movimento-religione che, del Principio magico del Femminile, fa un perno della propria spiritualità: la Wicca, per la quale così parla la Dea:

"Io sono la Grande Madre, venerata da tutte le creature e in essere prima che esse prendessero coscienza.
Sono la forza femminile premeva, illimitata ed eterna.
Sono la casta Dea della Luna, la Signora di ogni magia.
I venti e il fruscio delle foglie cantano il mio nome.
Porto la Luna Crescente sulla fronte e i miei piedi Poggiano sui cieli stellati.Sono un campo che l'aratro non ha toccato.
Gioite in me e conoscete la pienezza della gioventù.
Sono la Madre benedetta, la graziosa Signora del raccolto.
Indosso la meravigliosa profonda composta della Terra
E l'oro dei campi ricolmi di grano.
Le maree della Terra governo; ogni cosa raggiunge
La maturazione in base alle mie stagioni.
Sono rifugio e guarigione.
Sono la Madre che dona la vita.
Meravigliosamente fertile.
Veneratemi come Anziana, latrice del ciclo ininterrotto di morte e rinascita.
Sono la ruota, l'ombra della Luna.
Governo le maree di donne e uomini e arreco sollievo
E rinnovamento alle anime stanche.
Benché l'oscurità della morte sia il mio regno, la gioia della nascita è il mio dono.
Sono la Dea della Luna, della Terra, dei Mari.
Innumerevoli i miei nomi e i miei poteri.Infondo magia e potere, pace e saggezza.
Sono l'eterna Fanciulla, Madre di ogni cosa, e l'Anziana dell'oscurità.
A voi le mie benedizioni di infinito amore."
Tutto questo mi sembra l'espressione di una spiritualità tutt'altro che superficiale e condannabile ma, anzi, fondamentale e preesistente, privo di orpelli particolari e da pretese di peculiare superiorità rispetto ad altre forme di fede. E, quando ci addentriamo in questo aspetto primevo e globale della spiritualità, non possiamo non ricordare, come abbiamo visto, che Dio, con ogni probabilità, è femmina ma anche che c'è un Principio Maschile, l'altra metà dell'energia divina che la equilibra e la rende completa; un Principio che dice pressappoco così:

"Sono il radioso Re dei Cieli, inondo la Terra di calore e incoraggio i semi nascosti della creazione a manifestarsi.
Sollevo la mia lancia spendente per illuminare la vita di tutti gli esseri e ogni giorno riverso il mio oro sulla Terra, mettendo in Fuga i poteri delle tenebre.
Sono il Signore delle bestie selvagge e libere.
Corro con l'agile cervo e come un falco sacro mi libro nel cielo spendente.
Le antiche foreste e le terre selvagge irradiano i miei poteri e gli uccelli dell'aria cantano la mia santità.
Sono anche l'ultimo raccolto, grano e frutti offro sotto la falce del tempo, sicché tutti possano essere nutriti.
Perché senza semina non può esservi raccolto; senza inverno nessuna primavera.
Veneratemi come il Sole della creazione dai mille nomi, lo spirito del cervo cornuto nella foresta, il raccolto senza fine.
Osservate la mia nascita, morte e rinascita nel ciclo naturale delle feste, e sappiate che tale è il destino di ogni cosa creata.
Sono la scintilla di vita, il Sole raggiante, il latore di pace e riposo, e mando i miei raggi di benedizione a riscaldare i cuori e rafforzare la mente di tutti."
In conclusione, solo per riferirci alla civiltà Egizia, facciamo un salto indietro nel tempo, a questa meravigliosa civiltà fiorita sulle rive del Nilo e vediamo alcuni dei titoli conferiti da questi antichi sapienti a Iside, la Dea Madre:Ankhet (produttrice e dispensatrice di vita); Anqet (colei che abbraccia la terra, produttrice di fertilità nelle acque);Base del più bel triangolo; Colei che abbraccia la terra: Comprensiva, Consacrata , Cornucopia di tutti i nostri beni; Creatrice, Datrice di luce del cielo; Datrice di vita; Dea della pace, Divina Grande signora, Grande vergine.
Khut - la dispensatrice di luce, Madre degli dei, Madre divina, Mediatrix tra il celestiale e il terreno; Phronesis-personificazione della sapienza; Placidae Reginae-la Regina della pace; Potere che guarisce il mondo; Potere che sorge dal Nilo; Primo principio femminile in natura; Regina del cielo; Regina della pace; Regina del sole; Regina della terra; Risurrezione e vita; Salvatrice dell'umanità; Signora su un carro a forma di fuoco; Sophia-Iside come sapienza divina; Sovrana del mondoSposa di Dio; Usert-Iside dea della terra, dispensatrice di vita.
Raffigurata con un manto azzurro, cosparso di stelle, una falce di luna ai piedi, la corona, mentre allatta Horus.
Insomma, c'è di che riflettere quando, affrontando il tema della divinità, ci dovessimo domandare di quale sesso essa sia.
Il concetto più profondo, come abbiamo visto, è proprio quello dell'eterna Creazione, in un ciclo continuo di riflesso e generazione quale solo il principio femminile, a volte estremamente crudele ma spietatamente giusto, può incarnare per la perpetrazione eterna della vita.

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