venerdì 24 giugno 2011

L'agrovoltaico: l'uovo di colombo per l'energia solare.



La questione di abbattere le emissioni di CO2 ha stimolato sia la ricerca seria che la speculazione ed il businnes. Si recuperano vecchi modi di produzione energetica, come l’idroelettrico, in parte ci si è dati l’obiettivo di sfruttare fonti energetiche già esistenti e inesauribili, come vento e sole.

Ma basta poco per trasformare una buona idea in una vera soluzione, come nel caso dell’agrovoltaico.

Iniziamo dal preambolo la grande controindicazione del fotovoltaico è data dall’occupazione del terreno per disporre i pannelli solari, terreni quindi sottratti all’agricoltura, ma ecco una soluzione, tutta italica: nel Comune di Virgilio, in provincia di Mantova, un’azienda agricola ha installato, prima nel mondo, un impianto fotovoltaico che non impedisce la prosecuzione delle attività agricole, così districando un conflitto tra due attività cruciali che sembrava impossibile da risolvere.

L’impianto, installato su 15 ettari, ha una potenza di 2,2 megawatt, prodotti da 500 mila celle fissate a una tensostruttura scoperta ed sollevata 5 metri sopra il campo agricolo, in modo da permettere anche il passaggio dei macchinari.
I 750 inseguitori solari biassiali comunicano tra di loro grazie a un innovativo sistema di controllo e trasmissione wireless. Ma non solo: la forma è in grado di ricavare la temperatura e l’umidità del terreno, fornendo istruzioni utili al coltivatore, che in più può utilizzare l’impalcatura per installare sistemi d’irrigazione o protezioni contro la grandine.

A pensarci, elevare al primo piano l’impianto è un po’ l’uovo di Colombo, anche se integrato con un utilizzo innovativo delle tecnologie.
L’esigenza è chiara: non impedire l’utilizzo proprio del campo agricolo, riuscendo però a produrre elettricità a emissioni zero, per di più senza il capestro dei contratti ventennali che varie grandi società finora hanno imposto agli agricoltori impoveriti dalla crisi e dalla globalizzazione. Senza contare il rispetto della filiera energetica corta: portare elettricità là dove ce n’è effettivamente bisogno.

Le virtualità di questa soluzione sono elevatissime, tanto che nuove installazioni del genere sono già state progettate altrove, ancora nei dintorni di Mantova e a Piacenza. L’obiettivo è trasmettere questa metodica in tutta Italia e nelle pianure d’Europa.

A questo scopo alcune partnership sono già state avviate con società francesi innovative nel settore dell’energia rinnovabile.

La speranza paradossale è si generi un businnes “virtuoso” che possa far prendere piede a questa soluzione semplice ingegnosa e ecologica.

Fonti essenziali
http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-05-26/sorge-sole-agrovoltaico-134639.shtml?uuid=AanS7daD

http://www.giornaledibrescia.it/economia/il-primo-impianto-agrovoltaico-al-mondo-e-made-in-brescia-1.777656

mercoledì 22 giugno 2011

Rumors sulla portaerei cinese



Scrive il quotidiano Commercial Daily di Honkkong, citando un anonimo alto ufficiale cinese, il 1° luglio prossimo la nuova portaerei cinese salperà dai cantieri di Dalian, dove sarebbe stata sottoposta a lavori di aggiornamento dei sensori e dei sistemi d’arma, e prenderà per la prima volta il mare per affettuare una serie di prove.


Nelle settimane scorse la Cina aveva confermato ufficialmente, di essersi dotata di una portaerei.


In effetti non si tratta di una nuova costruzione, ma della portaerei ex sovietica Varyag, acquistata nel 1998 in Ucraina da una società di Hong Kong che dichiarò di volerla trasformare in un casinò galleggiante che avrebbe operato al largo di Macau.


Non è stato annunciato ufficialmente il nome con cui sarà chiamata la portaerei, anche se "rumors" danno per certo quello di "Shi Lang", un ammiraglio della dinastia Ming che conquistò Taiwan.

decreto anti corruzione: una farsa?



Mercoledì 15 giugno, dopo un anno di attesa, il senato licenzia il ddl anti-corruzione.Una norma ridicola.

Due punti per tutti il primo sarà il governo ad avere la delega per scrivere il capitolo degli ineleggibili nelle istituzioni, adesso che tipo di governo abbiamo?

Secondo, il governo affida il compito di vigilare sulla corruzione in Italia, facendo piani e riferendo al Parlamento, a una rivisitata e ampliata Civit “Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza, l’integrità delle amministrazioni pubbliche”. Costituita il 27 ottobre 2009 con l’obiettivo di “ottimizzare la produttività del lavoro pubblico” e garantire “l’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”. A capo vi è Antonio Martone, con passato da presidente dell’Anm, ma che il 29 luglio 2010 ha dovuto lasciare la magistratura, prima che fosse il Csm a intervenire, perché era finito nell’inchiesta sulla P3.