domenica 20 dicembre 2009

Il guadagno, le concussioni, la salute


Usare il termine dare salute per ricavare soldi è lo scopo primario delle Industrie farmacologiche internazionali, un buon rappresentante è la Glaxo, una delle multinazionali farmaceutiche che fanno parte del grande gruppo denominato Big Pharma, otto società che da sole si spartiscono oltre la metà del fatturato complessivo mondiale.
In Europa, tale ditta, prende il nome di EuropaBio, un’associazione di industrie che ha lo scopo di promuovere la legalizzazione della produzione e dell’impiego di cibi geneticamente modificati. La multinazionale fra le mille attività è stata anche fra quelle contrarie alla “legge Mandela” che prevedeva per il Sudafrica l’importazione di farmaci contro l’Aids liberi dalle royalty e pertanto a basso costo. Nel 2001 la società è stata denunciata in Ghana poiché si sarebbe adoperata affinché fosse impedita la vendita del farmaco anti-Aids a marchio DUOVIR - prodotto dall’impresa indiana - per poter vendere il suo prodotto CUMBIVIR che costava dieci volte di più.
Ancora la Glaxo è stata chiamata a rispondere in corti penali per gli effetti collaterali dell’antidepressivo Paxil sui bambini. Nel 2004 la multinazionale viene messa sotto accusa dalla procura di New York per aver “deliberatamente tentato di insabbiare i risultati di alcuni studi scientifici, in base ai quali il Paxil non solo era inefficace, ma poteva spingere al suicidio”. La Glaxo, ovviamente, ha respinto le accuse, ma coi suoi numerosi avvocati ha ribaltato le tesi accusatorie.
Nell’ultimo decennio la GlaxoSmithKline ha subito più di una denuncia per presunti illeciti legati alla produzione di farmaci ad alto rischio per la salute pubblica, attualmente fa pensare la serie di accuse rivolte al vaccino contro l’influenza da virus A-H1N1. Tale mercato è particolarmente ambito, visto i battage dei media.
Ma perché più voci sostengono la pericolosità di tale prodotto? Se non fossero sufficienti le sostanze velenose - di cui il mercurio è solo la meno tossica aggiunte al vaccino in qualità di “potenziatori del sitstema immunitario”; i dati relativi ai decessi in Italia aggiornati al 14 dicembre scorso, dovrebbero per lo meno far riflettere sulla “reale pericolosità” dell’Influenza A.
La percentuale delle vittime correlate all’influenza A è stata aggiornata rispetto al numero totale di casi stimati da Influnet ed è pari a 0,0033 per cento dei malati, contro lo 0,2 per cento delle vittime correlate alla normale influenza. “Va considerato - aggiunge il ministero - che essendo la percentuale delle vittime calcolata considerando i casi clinici segnalati al sistema di sorveglianza, poiché questi sono molto probabilmente sovrastimati, il valore potrebbe essere addirittura inferiore alla stima sopra riportata”.
Eppure n non si capisce il perché, ma la campagnia d’allarme, anzi per essere corretti d’allarmismo prosegue e l’Oms concede la registrazione dell’additivo AS03 per potenziare l’efficacia del vaccino, cosi da poterne produrre più campioni a parità di principio farmacologico effettivamente compreso nel medicinale. Tale AS03 è composto da squalene [10,68 milligrammi)], DL-?-tocoferolo [11,85 milligrammi] e Polisorbato 80 [4,85 milligrammi]). Il vaccino contiene anche 5 microgrammi di mercurio etilico, così come Polisorbato e svariati sali inorganici.
Qualche sapiente luminare farmacologo obietterebbe che lo squalene è una molecola assolutamente innocua per l’organismo.
Errato!!!
Il nostro sistema immunitario riconosce si lo squalene come una molecola d’olio appartenente al corpo. Essa si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello, ma la differenza dipende però dal metodo attraverso il quale lo squalene è assunto.L’iniezione è una via d’ingresso anormale, brusca veicolata con sostanze estranee e ciò “incita” il sistema immunitario ad attaccare tutto lo squalene presente nel corpo e non solo quello contenuto nel coadiuvante inoculato. Il sistema immunitario, quindi, tenterà di distruggere la molecola ovunque si trovi, inclusi i luoghi in cui essa è vitale per lasalute.In una ricerca pubblicata dall’American Journal of Pathology, è stato dimostrato come una singola iniezione dell’adiuvante squalene sui topi, generi “una infiammazione cronica, mediata immunologicamente, sull’articolazione”, potenzialmente degenerativa in artrite reumatoide.Dagli inizi degli studi sull’immunologia ad oggi è risaputo che il grande lavoro copiuto dal vaccino è possibile solo grazie all’additivo. Ma ciò che si ignorava ai tempi di Pasteur sui pericoli di queste sostanze, oggi non può più essere ignorato.
Il dottor Moulden, in una recente intervista, ha spiegato, che i vaccini provocano una “iper-reattività” del sistema immunitario, nel corso della quale i leucociti (globuli bianchi) si precipitano ad attaccare i prodotti estranei presenti nel flusso sanguigno. Dato che questi ultimi sono troppo grandi per penetrare i piccoli capillari dove sono stati infiltrati i prodotti estranei, i leucociti finiscono per ostruire, bloccare e deteriorare questi capillari. Accade quindi che i fini capillari che ossigenano i vari distretti corporei siano intasati disturbando o impedendo la circolazione sanguigna, tutto ciò può provocare la morte improvvisa dei neonati e molte altre malattie dei bambini o degli adulti. Siamo in presenza, quindi, di una scoperta importantissima, di cui però si nega l’informazione a favore della disinformazione.
Tornando in Italia cosa si scopre se un cittadino leggesse i giornali con attenzione come ho fatto io?
Si scoprirebbe che il ministro Maurizio Sacconi (lavori pubblici e politiche sociali) ha concluso l’acquisto di circa 48 milioni di dosi di vaccino contro la febbre A, per un valore di 200 milioni di euro, un grande affare per le aziende e per Farmindustria. E allora?
Allora il direttore generale di Farmindustria Enrica Giorgetti e la moglie del ministro!
L’acquisto di 48 milioni di vaccini sarà una spesa non indifferente per le già malandate casse dello Stato e addirittura probabilmente inutile.
La rivista scientifica britannica Nature, in un dettagliato articolo dal titolo “Clean hands, please” (Mani pulite, per favore) così descriveva qualche tempo fa la situazione italiana: “…Per di più le connessioni tra i ministeri della sanità e del welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche”
Cosa concludere di solito da lontano i generali comandavano le truppe cer controllare l’andamento delle operazioni, forse dall’estero emerge qualche spiacevole “inciucio” sulla nostra pelle.
Sarò al solito cattivo, ma leggo, io!

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