mercoledì 25 gennaio 2012

il diabete: sicuri che lo si voglia guarire? III parte



Nel 1922 a Stoccolma venne conferito ai ricercatori Barting, Best e Macleod il premio Nobel per la scoperta dell’insulina.
La commercializzazione di questo ormone di sintesi, dal 1923 in poi, è opera della casa farmaceutica statunitense Eli Lilly.
La Lilly lanciò nel 1982 la prima insulina da D.N.A. ricombinante: fu il primo farmaco al mondo creato con questa tecnologia.
Oggi per il diabete, oltre alla nota insulina esistono prodotti come: Tolbutamide, Tolazamide, Clorpropramide, Acetoesamide, Gliburide, Glipizide, Glimepride, Metformina, Fenformina, Buformina, Repaglanide, Acarbosio, Miglitol, Glucagone…

Poche corporazioni della chimica e farmaceutica, tra loro interconnesse da fili economici e azionari, gestiscono l’intero mercato del diabete.
Gruppi potentissimi come Eli Lilly, Pfizer, Merck, Roche, Sanofi-Aventis e Bayer ogni anno, guadagnando miliardi di dollari, controllano la vita di centinaia di milioni di persone.

Oggi, il mercato del diabete vale oltre 400 miliardi di dollari!

Consideiamo il tutto e pensiamo: vale la pena di sconfiggerlo realmente?

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