mercoledì 23 gennaio 2013

Sul "canone RAI"

Il cosi detto "Canone RAI" è un'imposta  sul possesso di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni, viene chiamato in questo modo forviante perché l'agenzia dell'entrate ha dato alla Azienda di stato il compito di riscuotere questa imposta.
Tutto questo a prescindere di cosa si guardi con l'apparecchio in questione.
La norma giurudica per cui si paghi tale imposta risale al regio decreto legge 21 febbraio 1938, n.246 relativo alla Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni: "Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto."
(R.D.L. 21 febbraio 1938, n. 246 art. 1, in materia di "Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni.").

La definizione di quali apparecchi rientrino nella norma è mancante, poiché il regio decreto parla in senso generico, di apparecchi "atti od adattabili". 
Nel primo caso si tratta di tutti quelli apparecchi dotati di sintonizzatore integrato (es. televisore). Quelli adattabili sono essenzialmente quelli che non prevedono nativamente un sintonizzatore tv, ma che hanno possibilità di collegamento a un sintonizzatore esterno (per esempio PC). 
Tuttavia l'evoluzione tecnologica è cosi rapida e multi direzionale che adesso sono diversi i sistemi che possono sintonizzarsi sulle frequenze televisive (Tablet, Smartphone), è risultato a lungo oggetto di discussione quali apparecchi ricomprendere in tale categoria. 

A seguito di varie interpellanze la RAI in un comunicato stampa del 21 febbraio 2012 dichiarava che il pagamento dell'imposta è riservato per il solo possesso di apparecchi atti alla ricezione televisiva e che non è mai stato richiesto il pagamento del canone per altri mezzi come computer, tablet e smartphone.

E' importante in questa sede ricordare che gli anziani con età pari o superiore a 75 anni, con reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 6713,98 euro annuali, senza conviventi, e detenzione di apparecchi televisivi solo nel luogo di residenza.

Se si smettesse di creare equivoci penso che i cittadini paghino il dovuto con minor astio.

http://it.wikipedia.org/wiki/Canone_televisivo_in_Italia
http://temi.repubblica.it/espresso-open-politix/2012/07/12/no-al-canone-rai-per-i-pc-a-chiarirlo-e-il-sottosegretario-allo-sviluppo-economico-massimo-vari
http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/Esonero75.aspx

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