giovedì 7 luglio 2011

Rating e Stati Sovrani




Ultimamente i media comunicano con insistenza e con toni drammatici l’andamento della valutazione di stati Sovrani espresse dalle note Agenzie di Rating.

Prima di addentrarci nello spinoso discorso sull’eticità che una Nazione sia non solo valutata da un’agenzia privata (che trae lucro dall’aver espresso un giudizio), ma che abbia il suo futuro condizionato pubblicamente da tale valutazione, vorrei comprendere insieme ai Lettori cosa è il “RATING” e cosa sono le Agenzie di Rating.

Il rating è una misura qualitativa attribuita ad un'emittente (soggetto che offre i propri titoli ai sottoscrittori, rendendosi garante degli obblighi derivanti dalla particolare categoria di appartenenza degli stessi).
Esistono due tipi di rating.

Il rating classico, quello definito di "merito creditizio", nasce per misurare la solidità finanziaria ed economica di un'emittente. Le misure classiche, partono dalla tripla A (AAA) come misura di massima solidità, sino alla B o alla C.

Il rating etico è anch’esso una misura, però nasce per fornire un livello qualitativo dell’emittente in riferimento ad altre questioni, diverse dalle dimensioni finanziarie. Si tratta di una evoluzione operativa, nata nel mondo della finanza, della dottrina della Responsabilità Sociale dell’Impresa (CSR).

Il rating è dichiarato attraverso un voto in lettere, in base al quale il mercato fissa un premio per il rischio da richiedere all'azienda per accettare quel determinato investimento.
Scendendo nel rating aumenta il premio per il rischio richiesto e quindi l'emittente deve pagare uno spread maggiore rispetto al tasso risk-free.

I rating sono periodicamente pubblicati da agenzie specializzate, le principali sono Moody's Standard & Poor's, e Fitch Ratings.

Come si ottiene la valutazione del rating? Per avere un rating, una società deve indirizzare una richiesta precisa a una delle agenzie di rating.
Il servizio è a pagamento.
Ottenuto l'incarico, l'agenzia intraprende l’analisi. L'analista delegato raccoglie informazioni pubbliche (ad esempio, i bilanci), analizza i fondamentali economici e finanziari, incontra i manager per ottenere tutte i rapporti necessari. Solo dopo questa esame è possibile esprimere un voto sull'affidabilità creditizia della società che ha richiesto il rating.

Una volta notificato il rating alla società che ha voluto farsi valutare, si passa alla pubblicazione. La società può chiedere che il rating non venga pubblicato: in tal caso resterà riservato e non di pubblico dominio. In caso di pubblicazione, invece, il rating diventa noto al mercato. Da questo momento in poi l'agenzia di valutazione tiene sotto monitoraggio il rating, per vautare eventuali promozioni o declassamenti.
Un declassamento del rating di aziende o soggetti pubblici particolarmente gravati di debiti, ha l’effetto a breve termine di causare un rialzo degli interessi applicati ai prestiti in corso, e quindi un aumento degli oneri finanziari. Il debitore potrebbe cedere beni immobili e mobili di sua proprietà a prezzi di realizzo, per evitare un inasprimento del rating.

La maggior fonte di finanziamento dei costosi studi che portano a valutare il rating sono le stesse società emittenti oggetto dell'indagine e singoli investitori con molta liquidità. In questi casi, è palese un conflitto d'interessi
Una prima gamma di conflitto di interesse riguarda i soggetti che pubblicano i rating e nel contempo svolgono attività di banca di investimenti, questo potrebbe essere utilizzato nell'interesse della banca ovvero dei clienti per attività speculative in Borsa, o per l'acquisizione di asset a prezzi di realizzo.

Inserisco qui una nota che in principio potrà sembrare non pertinente: il principale ente che “collabora” con una delle agenzie: Moody’s, e la Banca Goldman Sachs, una delle più importanti Banche finanziarie d’America.

Negli anni '80 la banca diviene consulente di molti governi intenti a cominciare i processi di privatizzazione di molte aziende statali, e sempre in quegli anni acquisisce la J. Aron & Company per potenziare la propria presenza sul mercato delle materie prime.
Nel 1986 viene quotata anche a Londra e a Tokyo e nel contempo gestisce la quotazione in borsa di Microsoft e assiste General Electric nell'acquisizione di RCA.

Sin qui un po’ di nozioni di finanza.

Ma iniziamo a entrare nella storia più recente intorno agli anni Settanta il finanziamento del debito pubblico ha cominciato ad avvenire in modo consistente sui mercati internazionali.
Da sempre il finanziamento avveniva con l’emissione di valuta (da cui era essenziale l’intermediazione delle banche per non creare una spinta inflazionistica), ma poi si è passati alla produzione dei cosidetti bond, inseriti sempre più nel mercato finanziario internazionale, comprate e vendute da vaste categorie di investitori.

L’essere esposti implica la possibilità di giudizio, il giudizio (se positivo) incrementa la stima ed ecco che certi governi di stati “forti” o potenti hanno chiesto tale valutazione
Qual è la conseguenza? Che le tre Agenzie lentamente sono divenute di fatto la massima autorità nel giudicare gli Stati sovrani, misurano la fiducia che bisogna avere nella loro capacità di ripagare i debiti.
Pochi sanno cosa accade "in cucina", finché le e-mail segrete e le confessioni degli ex manager pentiti hanno reso pubblico un panorama di incompetenza, collusione, conflitti d'interessi.

Il loro potere è enorme: un declassamento del voto di solvibilità di uno Stato, muta la sensazione di rischio degli investitori che di conseguenza pretenderanno profitti più alti sui titoli per controbilanciare la minore fiducia.
Più alti tassi manifesta un aggravamento dei conti pubblici, di conseguenza tagli ai servizi sociali o aumento delle imposte. L'intera agenda politica di un governo, e il consenso dell'opinione pubblica, subiscono effetti profondi dai rating.

La risultato e’ che il rating di uno Stato Sovrano dipende in misura maggiore dall’analisi della politica economica piuttosto che dall’uso di complicati modelli econometrici. Cosicche’ la valutazione viene influenzata dal giudizio di analisti in merito alla stabilita’ del sistema politico e dell’attività pubblica e privata dei politici, e dall’analisi delle potenziali prospettive delle esportazioni della nazione.
Le agenzie di rating quotano il valore di credito di uno Stato emittente condizionando, quindi, indirettamente la valuta dell’area economica oggetto del rating.
I mercati reagiscono non solo ad eventuali promozioni o bocciature, ma anche ai credit watch, warning e revisioni della prospettiva sul debito sovrano.

Una dequalificazione non indica l'anticamera della bancarotta. Ma quasi meccanicamente fa alzare i rendimenti necessari per disporre Buoni del Tesoro sulla piazza.
Quindi accresce il costo del debito pubblico, in una situazione già delicata per gli equilibri di bilancio.
Chi mai ha dato questo potere smisurato alle agenzie di rating? In sintesi i governi stessi. Sorprendente, no?.

Adesso che ci si è reso conto di aver creato un "mostro", non è facile tornare indietro. Tutti sono alla mercè dei rating; per esempio il Procuratore generale della California Jerry Brown accusa Moody's di "distruggere questo Stato". A New York la minaccia di un declassamento da parte di Moody's costringe il governatore a licenziare insegnanti e tagliare fondi agli ospedali. Nel maggio 2009 la minaccia che Standard&Poor's tolga una "a" alla Gran Bretagna, ha fatto precipitare del 3% in poche ore la Borsa di Londra.

Sia Moody's che Standard&Poor's sono dunque un oligopolio che accumula profitti grazie al ruolo di arbitri tale profitto è gestito dalla Banca Goldman Sachs, che non solo cura gli interessi delle su citate agenzie, ma entra in modo importante nella gestione di Titoli di stato di numerose Nazioni.
Sfrutto l’occasione per fare un escursus su“dipendenti” della Banca Goldman Sachs passati alla funzione pubblica di una nazione: l’Italia.
• Romano Prodi, da consulente Goldman Sachs a Presidente del Consiglio in Italia
• Mario Draghi, da Vicepresidente Goldman Sachs a Governatore della Banca d'Italia
• Mario Monti, dalla Commissione Europea sulla concorrenza alla Goldman Sachs
• Massimo Tononi, dalla Goldman Sachs di Londra a sottosegretario all'Economia nel governo Prodi del 2006
• Gianni Letta, membro dell'Advisory Board di GS è nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Berlusconi (2008)
Oramai il mondo è regolato esclusivamente dai principi di mercato ed è in base a questi stessi principi che i governanti oggi, invece di chiedersi in che cosa il sistema sia sbagliato e cominciare a cambiarlo, insistono nell’esortare i cittadini a spendere in funzione del mercato, annientando così perfino quel buon senso che di solito guida l’uomo intuitivamente verso la salvezza prima di cadere nell’abisso.
Una nazione quindi non è più sovrana perchè innestato un ciclo ci controllo questo non si può più interrompere. L’Europa è ancora più fragile in quanto giovane, discoesa e appetibile a grandi speculazioni.
Come noto le conclusioni no le voglio trarre, mi piace far riflettere.





SCALE DI VALUTAZIONE RATING





Standard & Poor's
AAA Elevata capacità di ripagare il debito
AA Alta capacità di pagare il debito
A Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse
BBB Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare
BB, B Debito prevalentemente speculativo
CCC, CC Debito altamente speculativo
D Società insolvente





Moody's





Aaa Livello minimo di rischio
Aa Debito di alta qualità
A Debito di buona qualità ma soggetto a rischio futuro
Baa Grado di protezione medio
Ba Debito con un certo rischio speculativo
B Debito con bassa probabilità di ripagamento
Caa, Ca, C Società insolvente





Fonti essenziali




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