martedì 20 aprile 2010

L'arma segreta d'Israele


Si parla dell'Intifada, si parla della situazione disperata dei palestinesi, si parla di come questi usino i civili per occultare le basi e gli arsenali militari, ma poco si parla dei modi di combattere che Israele usa contro i Nativi della regione.

Voglio parlare delle "DIME-bomb" (Low Collateral Damage o Less Lethal Weapons) che vedono negli Stati Uniti l’ideatore e Israele l'acquirente.
Lo studio, la sperimentazione e la progettazione di tali armi si è effettuata presso l’Us Air Force Reserach Laboratory, con una spesa di circa 40 milioni di dollari.

Sono bombe di nuova concezione, dotate anche di Gps, atte a non danneggiare l’ambiente circostante, come la bomba al neutrone, con massimi danni alle persone, ma infrastrutture quasi intatte.
Un rivestimento esterno in polimero di carbonio , più economico e leggero del metallo, ed interno di tungsteno polverizzato e mescolato con esplosivo. Il tungsteno che è molto resistente alle alte temperature, non si scioglie durante lo scoppio, ma è proiettato in innumerevoli microschegge che spazzano tutto quello che incontrano di umano nel raggio variabile fra 4 e 10 metri. Tali schegge provocano gravissime e profonde lesioni: amputazioni sono nette, come un taglio chirurgico.
A maggior distanza invece la letalità di quest’arma è data dalle micro o nanoparticelle di tungsteno, che penetrano nella pelle attraverso piccole ferite. L’azione combinata del carbonio del rivestimento e del metallo incandescente fa sì che esse arrivino fino alle ossa causando la morte dei tessuti, con danni gravi agli organi.
Chi riesce a sopravvivere ha la quasi certezza di ammalarsi di cancro, in una logica criminale che vuole così creare dopo i danni iniziali, il caos e il collasso della struttura sanitaria del nemico, obbligata a curare i feriti contaminati che non potranno più essere impiegati sul terreno . Un’arma concepita per un tipico impiego antiguerriglia in centri abitati.

I medici che curarono i primi feriti dalla nuova arma, restarono scioccati per il tipo di ferite e le amputazioni provocate, gli arti sono stati come tagliati di netto, come da un’enorme ghigliottina.

Il New Weapons Research Committee ha denunciato all’opinione pubblica l’uso di quest’arma.
In questi anni il NWRC ha raccolto molte prove medico scientifiche, grazie anche alla testimonianza dei medici libanesi , che confermerebbero l’uso d tutta una serie di armi non convenzionali dal conflitto libanese del 2006 sino a quello di Gaza del 2008/09.

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