domenica 14 febbraio 2010

I tropici la coltivazione la festa... la morte


Consumando i prodotti tropicali vengono alla mente posti da sogno, clima caldo e tanta pace.

Ma…

Il Nicaragua è uno dei maggiori produttori di canna da zucchero, rendendo alcune sue regioni con coltivazione specializzata e monotematica. La canna da zucchero è esportata per la produzione di liquori come rhum, cachaca (liquore indispensabile nella movida).

Una delle regioni ove la coltivazione è più importante è Chichigalpa, nella zona occidentale del Nicaragua. Quivi regna sovrana la Nicaragua Sugar Estate Ltd del colosso economico nicaraguense Grupo Pellas.

Ma il poter avere una produzione da record ha un tragico bilancio dovuto all’uso indiscriminato di pesticidi e l'inquinamento delle risorse idriche della zona.
I pesticidi sono usati in dosi massiccie e erogati da braccianti schiavi senza alcuna protezione individuale.
Secondo i dati diffusi dalla Asociación Nicaraguense de Afectados por Insuficiencia Renal Crónica, Anairc sarebbero ormai più di 3 mila i morti in questi ultimi anni e tutto lascia a indicare che questo preoccupante fenomeno non diminuirà la sua mortale intensità nel futuro.

I ritmi di lavoro sono di per sè massacranti, dalle 10 alle 16 ore di lavoro al giorno, tutti i giorni; ma l’uso sommario delle sostanze chimiche porta un bilancio spaventoso: ogni settimana possono morire dalle sei alle sette persone, tutti ex lavoratori i cui reni sono devastati dall’assimilazione costante delle sostanze in oggetto, ma non è tutto tali prodotti chimici cadendo sul tesseno lo impregnano ed inquinano irreversibilmente le falde acquifere della zona rendendo così imbevibile l’acqua di una delle regioni più ricca di sorgenti; La falda acquifera della piana, una delle migliori del paese, ma oggi registra un’alta concentrazione di residui agro-chimici (DDT, DDE, Toxafeno, Endrin, Methil).
Attualmente il numero dei morti ha superato le tremila unità e sono almeno cinquemila gli ex lavoratori ammalati e questo numero aumenta ogni giorno di più. E iniziano a verificarsi i primi casi in bambini avvelenati appunto dall’acqua inquinata.
Secondo uno studio dell’Università Autonoma del Nicaragua, il 95 per cento dei pozzi che riforniscono il territorio a nord-est del Paese sono contaminati da feci, diserbanti, pesticidi e batteri.
In particolare la falda acquifera della piana fra León e Chinandega, che potrebbe essere una delle migliori del Paese, registra un'alta concentrazione di residui agrochimici tra cui il Ddt, Dde, Tóxafeno, Endrin e Methil Paration.
Ancora la monocoltura del banano ha portato conseguenze gravissime in primis perchè provoca un rapido disboscamento delle terre e in seguito uccide il terreno e le falde acquifere per l’uso senza regole di pesticidi.
Ma tale coltura non ha solo ripercussioni negative sulla salute anche l’occupazione dei braccianti non è rosea in quanto l'80% degli stessi sono assunti con contratti a termine, privi di garanzie sociali, non vengono registrate le ore di lavoro, per cui molti non riescono neppure ad arrivare alla pensione Il controllo delle piantagioni è affidato gruppi paramilitari al soldo delle multinazionali. Esistono delle vere e proprie "liste nere" sulle quali sono registrati i lavoratori iscritti al sindacato. Non c'è diritto di riunione e se si vuole incontrarsi bisogna farlo nelle chiese o di notte, di nascosto, nei bananeti".

Per finire l’ampio bacino del lago di Managua è oramai il collettore di alcune zone franche, concerie, risaie e caseifici, di coltivazioni di banane e canne da zucchero. Alcuni fiumi ricevono metalli pesanti come piombo, cianuro, arsenico e mercurio.

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