lunedì 30 novembre 2009

30 novembre del 1979 "The Wall"

30 novembre del 1979 usciva, dopo mesi di sala di registrazione, sotto le pressioni sempre più forti dell’EMI, The Wall, doppio concept-album dei Pink Floyd, in cui Roger Waters, autore di quasi tutti i brani, raccontava la vicenda di Pink, personaggio autobiografico, soverchiato da un'esistenza di alienazione e solitudine, isolato sempre di più da tutto e tutti fino a costruire attorno a sé un muro reale oltre che metaforico.
La produzione è però affrettata, al punto che alcune decisioni dell'ultima ora rimescolano la scaletta delle canzoni nell'album. Prova ne sono un paio di errori nella riproduzione dei testi nella doppia copertina del vinile ormai mandata in stampa. E' infatti presente il testo di "What shall we do now", canzone eseguita dal vivo ma assente su disco e sostituita dalla più concisa "Empty space"; il testo di "Hey you", canzone di apertura del secondo di disco, è invece collocato erroneamente a chiusura della terza facciata.

La genesi del disco è nota.
Nel 1977 i Pink Floyd sono in giro per il mondo a suonare "Animals"; la band per la prima volta si esibisce negli stadi, dove decine di migliaia di persone si affollano nelle gradinate, spingono alle transenne, entusiaste, evento eccitante ma per certi versi pauroso per dei musicisti abituati al silenzio dei teatri.
Waters è stanco, sfibrato anche per l’uso sempre più accentuato della droga. A Montreal durante un concerto un ragazzino, in prima fila, inneggia a "Money", la sua hit preferita, sembra essere presente solo per creare confusione. Waters non resiste, non riesce a sopportare quella dalla platea. Cosi lo centra in faccia. E' sconvolto Waters, per quel gesto, sconvolto a tal punto da mettere in moto un processo di catarsi creativa che lo porterà a sviluppare l'idea di un’autobiografia rock.
Ecco quindi trovato il concept, l'idea attorno alla quale costruire la nuova opera, ovvero il muro di incomunicabilità tra l'artista e il pubblico.

Dal punto di vista musicale "The Wall" non presenta particolari innovazioni, anzi è decisamente la battuta d'arresto nella ricerca musicale della band che lungo gli anni 70, non aveva disdegnato percorsi musicali dilatati e inusitati (vedi in per esempio "Animals", che lo si vuole assurgere a ispiratore della new wave).
La complessa e simbolica narrazione rende “The Wall” diverso dai tipici album: sin dai primi ascolti si caratterizza anche e soprattutto come un lavoro musicale che ispira le visioni, l’immagine (da qui la decisione di farne un film).

A trent'anni di distanza la sonorità di “The Wall” non è più così moderna, ma i messaggi sull'alienazione dell'uomo contemporaneo, e l'inquietudine mantengono la loro forza.

Ricordiamo che attorno all’album non possono non ricondursi le storie personali degli ascoltatori diventandone parte, soprattutto ricordando chi ha fruito di tale disco, il pubblico dei 15-16enni. Per questo consistente nel vissuto di chiunque l'abbia ascoltato, anzi per molti “The Wall” ha fatto imparare le sonorità dei Pink Floyd cosicché cominciasse il percorso a ritroso per conoscerne l’attività musicale.

"The Wall" è poi il trionfo delle professionalità sviluppate, negli anni, accanto alla musica rock. Gli ingegneri del suono, i produttori, i creativi del packaging sono protagonisti assoluti in "The Wall" alla pari della sostanza musicale. Da questo punto di vista, "The Wall" è ai massimi livelli storici, Anzi si può definire il brimo album moderno.

Il Disco è caratterizzato da suoni più rock che psichedelici (le quartine suonate sul rullante da Mason In “the Flesh”) evocano un suono più heavy di quello dei precedenti albums. Il disco richiama spesso suoni bellici permeato da violenza (molti i richiami alla guerra, il padre di Waters rimase ucciso ad Anzio nella seconda guerra mondiale) e di oppressione.
Sul disco grava un senso di inquietudine incombente che lo rende a volte.
Come per tutte i dischi che si misurano sulle quattro facciate (è giusto riportare alla dimensione strutturale del vinile l'analisi di un disco la cui uscita è stata pensata per le caratteristiche di quel tipo di supporto) non mancano i momenti di stanca e i passaggi ridondanti. La paranoia di Waters a tratti, soprattutto nella seconda facciata, mette a dura prova l'ascoltatore, ma "The Wall" è da annoverarsi nel ristrettissimo gruppo di dischi che possono fregiarsi del titolo di "opera rock".

"The Wall" è in fondo la colonna sonora che ognuno di noi può adattare ai momenti più difficili della propria vita; un'opera quindi che non ha la sua forza nella profondità e unitarietà del messaggio, che anzi, restando abbastanza in superficie accontenta un po' tutti. E' come un'opera con diversi livelli di interpretazione dove ognuno è libero di spaziarvi in superficie oppure di penetrarvi in profondità

TRAMA
L'elicottero di The Happiest Days Of Our Lives (brano precedente ad Another Brick in the Wall p. II che ne fa da introduzione) evoca scene di guerra che, legate alla morte del padre di Waters (deceduto nel 1944 ad Anzio), dominano la prima facciata dell'album.
Dall'infanzia e dalla prima giovinezza di Pink, si passa - nel lato B del primo disco - al difficile rapporto del protagonista, ormai divenuto un rock-star, prima con la madre, poi con il successo. Intanto il rapporto tra Pink e la moglie si incrina a causa della loro incomunicabilità; il muro ormai si è chiuso. Con esso Pink cerca di proteggersi dalle delusioni, da ogni dolore, ma resta più che mai solo. Tenta di vincere il proprio isolamento, ma inutilmente (Is There Anybody Out There? - Nobody Home). Pink è solo ed in balia dei propri produttori che lo salvano da un'overdose solo per sbatterlo su un palco per il suo ennesimo concerto.
Waters immagina che la massificazione giovanile, la perdita di identità delle masse di adolescenti venga favorita e forse anche sfruttata dalle rock star, il cui seguito acritico potrebbe addirittura far rivivere gli incubi del nazismo. Ma resta l'isolamento del protagonista.
Tale solitudine può essere vinta in un solo modo: analizzare la propria vita, rivedere il proprio percorso. Si apre un processo (The Tria), il cui esito è la condanna, forse dolorosa, forse liberatoria, ad abbattere il muro, ad eliminare le proprie difese, ad esporsi nuovamente ai propri simili.

domenica 29 novembre 2009

Evviva! Una nuova incognita. L’X bicolore.




Il Pd è andato a sinistra. Accortosi di questo Rutelli tenta la carta dell’unione delle forze democratiche, riformiste e liberali.
E quindi ecco il nuovo partito che tutti aspettavano; si chiamerà “Alleanza X l’Italia” con il segno algebrico dell’incognita per eccellenza, metà verde e metà rosso.
La prima convention si celebrerà a Parma i prossimi 11 e 12 dicembre e lì ci sarà l’incoronazione dell’ex sindaco di Roma alla presidenza, e la proclamazione del simbolo definitivo scelto attraverso un sondaggio condotto in internet. Il nuovo essere politico per il momento ha imbarcato scialuppe di deputati e senatori freschi migranti dal Pd.

Analizziamo la collocazione di questo nuovo coso.
 Rutelli fonda un nuovo partito perché il PD si sarebbe troppo spostato a sinistra
 Bersani (PD) ha eletto alla presidenza Rosy Bindi ovvero una ex democristiana doc.
 Berlusconi (PdL) è il centrodestra.
 Fini (PdL) è ormai su posizioni più “a sinistra” del PD.
 Storace (la Destra) è alla destra del PdL, ma nello statuto ha posizioni cristano-democratiche da collocarsi al centro.
 Casini (UdC) è il centro, ma simpatizza per il PD.

L’affollamento al centro sembra, quindi, veramente esagerato e sarà fatale un rimescolamento delle carte in tempi brevi.
La possibile coalizione di centro potrebbe vedere Rutelli, Casini e Fini tutti insieme, ma qualcosa è cambiato negli ultimi giorni; il nuovo partito trova il pieno appoggio e sostegno del leader dell’Udc Pierferdinando Casini: «La sua battaglia è la nostra battaglia»; Fini e Berlusconi si sono rappacificti.

Quindi per gli elettori di vera fede centrista sarà un rebus trovare il simbolo che li rappresenti; sarà più facile per quel 60% di italiani che centristi non sono, perché semplicemente non hanno partiti in parlamento che li possano rappresentare.

Gli ideali?
Nessuno li conosce, ci sono solo le dichiarazioni di Rutelli ai media, me nulla appare di scritto.
Sorge quasi il dubbio che questa possa essere una mossa per estorcere dalla nuova segreteria PD qualche cosa, sarò cattivo …

il cerimoniale di Giustiniano

giovedì 26 novembre 2009

prosit?

L'acqua minerale non è né per definizione né in pratica necessariamente più pura e più sana dell'acqua potabile, si legge nella relazione.
Anzitutto l'acqua minerale non è considerata dal legislatore un'acqua potabile, ma un'acqua terapeutica in ragione di certe caratteristiche fisico-chimiche che ne suggeriscono un uso per fini specifici.
Per queste ragioni è consentito alle acque minerali di contenere sostanze come l'arsenico, il sodio, il cadmio in quantità superiori a quelle invece interdette per l'acqua potabile.
Mentre non è permesso all'acqua potabile di avere più di 10µg/l (microgrammi per litro) di arsenico, è frequente che la maggior parte delle acque minerali siano contenute 40/50µg/l di arsenico senza l'obbligo di dichiararlo sulle etichette.
Lo stesso vale per altre sostanze.
Ricordo che nel febbraio 2000, l'Italia ha ricevuto un ammonimento da parte della Commissione dell'Unione europea, perché i valori massimi previsti per alcune sostanze tossiche e indesiderabili nelle acqua minerali italiane erano superiori alle norme imposte a livello comunitario.
Secondo dati, attinti da Federconsumatori, il costo medio in Italia di 200 metri cubi d'acqua potabile (il consumo medio di una famiglia), è pari a 186.58 euro-anno, cioè 0.93 euro al metrocubo. Un litro di Perrier costa più di 1000 litri di acqua di rubinetto di Forlì (la più cara) e quasi 3000 volte di più dell'acqua potabile di Milano.
E' un vero e proprio fenomeno di sfruttamento a fine di lucro di un bene demaniale che secondo quanto ha riconfermato la legge sull'acqua del 1994 (la legge Galli) fa parte del patrimonio inalienabile delle regioni.
Tutto ciò avviene con il beneplacito formale ed esplicito delle autorità pubbliche.
Le regioni hanno ceduto il diritto di gestione delle acque minerali a delle tariffe ridicolmente basse.
La Lombardia, una delle regioni a più alta densità di fonti minerali illustra bene la situazione.
Su più di un miliardo di Euro che rappresenta la portata d'affari delle acque minerali in Lombardia, per 8 miliardi di litri di acqua estratti solo 2 miliardi e mezzo sono stati imbottigliati e venduti (che fine hanno fatto gli altri 5,5 miliardi di litri estratti?).
La regione Lombardia ha visto arrivare nelle sue casse meno di 150000 di Euro, una miseria rispetto agli incassi delle imprese private.
Quel che è grave è che circa l’80% delle acque minerali sono imbottigliate in contenitori di plastica (in Pet), il cui costo si aggira sui 1° cent contro i 25 cent per la bottiglia di vetro.
Ma costi dello smaltimento ricadono sulle regioni stesse che spendono di più di quanto incassino dai canoni delle concessioni di sfruttamento delle fonti.
Il business dell’acqua minerale è un business a forte concentrazione industriale e finanziaria. Nestlé (multinazione svizzera) e Danone (francese) sono rispettivamente la numero uno e la numero due delle imprese mondiale d’acqua imbottigliata.
Insieme rappresentano più del 30% del mercato mondiale.
Nestlé possiede più di 260 marche d’acqua minerale di tutto il mondo fra cui San Pellegrino, Lievissima, Panna. Fanno parte invece della Danone: Ferrarelle, San Benedetto (Guizza).
Tale grande giro d'affari in Italia è, dunque, fonte di benefici soprattutto per gli azionisti della Nestlé e della Danone.
E' dunque lampante che si crei la domanda: perchè non mercificare anche l’acqua potabile?
Che differenza c’è tra acqua potabile l'aqua della rete idrica delle nostre case e l’acqua minerale imbottigliata?
Se la mercificazione di quest’ultima non solleva nessun problema economico, politico, sociale, etico, perché non deve essere possibile vendere e acquistare l’acqua potabile come ogni altra merce?
Perché le imprese private non dovrebbero prendersi cura anche dei relativi servizi idrici?
... a proposito... esiste anche la truffa dell'“acqua microfiltrata”, pagata a prezzo dell’acqua minerale, che altro non è che acqua del rubinetto, la stessa che esce da quelli delle nostre case, messa in bottiglia e ricostituita con l'aggiunta di anidride carbonica e sali minerali.
Nel mondo, l'azienda leader nella vendita di “acqua del rubinetto” è la Coca Cola , che la imbottiglia soprattutto per i paesi del terzo mondo, privati dell'acqua come bene comune.

Per conoscenza: Decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135
Art. 15.
b) le gestioni affidate direttamente a società a partecipazione mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali non abbiano avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l'attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011;
c) le gestioni affidate direttamente a società a partecipazione mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali abbiano avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l'attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio;
d) gli affidamenti diretti assentiti alla data del 1° ottobre 2003 a società a partecipazione pubblica già quotate in borsa a tale data e a quelle da esse controllate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio, a condizione che la partecipazione pubblica, si riduca anche progressivamente, attraverso procedure ad evidenza pubblica ovvero forme di collocamento privato presso investitori qualificati e operatori industriali, ad una quota non superiore al 30 per cento entro il 31 dicembre 2012; ove siffatta condizione non si verifichi, gli affidamenti cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, alla data del 31 dicembre 2012;
e) le gestioni affidate che non rientrano nei casi di cui alle lettere da a) a d) cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante.

Il 25 dicembre


Nel corso della ricerca di informazioni e documenti riguardanti le origini pagane del Natale, quello che stupisce è che la data del 25 dicembre, prima di diventare celebre come “compleanno di Gesù”, sia stata giorno di festa per i popoli di culture e religioni molto distanti tra loro, nel tempo e nello spazio.
Le origini di questi antichi culti vanno ricercate in ciò che è “principio” della vita sulla terra e che “dal principio” è stato oggetto di culto e di venerazione: il sole.
Al centro di questo ciclo c’era l’astro che scandiva il ritmo della giornata, la “stella del mattino” che determinava i ritmi della fruttificazione e che condizionava tutta la vita dell’uomo. Per quest’ultimo, temere che il sole non sorgesse più, vederlo perdere forza d’inverno riducendo sempre più il suo corso nel cielo, era un’esperienza tragica che minacciava la sua stessa vita. Perciò, doveva essere esorcizzata con riti che avessero lo scopo di evitare che il sole non si innalzasse più o di aiutarlo nel momento di minor forza.È proprio partendo da questa considerazione che possiamo individuare le origini dei rituali e delle feste collegate al solstizio d’inverno.

Questo giorno 23, è il giorno quando il Sole (dopo essere apparso nei giorni precedenti nel punto del massimo declino: in inverno) e apparentemente sembra per un giorno intero restare fermo in quel punto del cielo, il giorno dopo, il 24, riprende il suo cammino verso l'alto, ogni giorno di più, fino al solstizio d'estate dove invece si verifica il fenomeno inverso; in poche parole quello dell'inverno significava che il sole giunto nella sua fase piu' debole come luce e calore, non sprofondava nelle tenebre dove sembrava precipitare, ma diventava con la sua vitalita' "invincibile" (invictus) sulle stesse tenebre, "rinasceva", aveva un nuovo "natale".
Appunto il Natale del Sole invictus.

Il solstizio: Solstitiu(m) significa proprio "sole fermo".
In Astronomia sono quei due giorni dove il sole si ferma per invertire il suo moto nel senso della declinazione; è cioe' il punto dove raggiunge la massima distanza dal piano equatoriale.
Per spazzare via il paganesimo la religione Cristiana non potendo abolire questa festa pagana che continuamente celebravano i romani decise di farla coincidere con la nascita di Cristo. La nascita di Cristo, questa festa ricordo, in precedenza si celebrava non senza incontrare molte opposizioni (Origene e Arnobio) il 6 gennaio (Epifania- che significava l'apparizione, mostrarsi ), fu spostata nel IV secolo al 25 Dicembre per soppiantare la festa appunto culturale pagana del "natale del sole invitto" di Aureliano istituita nel 273
E, dato che Natale significa anche "nascita", l'operazione "pulizia pagana" per i sacerdoti del cristianesimo (nel 321) fu molto semplice e divenne la ricorrenza che tutti oggi conosciamo.

Il sole, il simbolo portatore della vita in genere: MITHRA era il dio mesopotamico del Sole gia' nel 1400 a.C. Lo si festeggiava proprio il 25 Dicembre, con la festa del son (vocabolo babilonese) invictis. Nel culto del dio persiano, Mithra (in babilonese chiamato anche Bel) era del resto considerato il figlio del dio supremo: figlio del Sole e Sole egli stesso.Componenti essenziali della religione di Mithra era la salute dell'anima e l'immortalità; una dottrina legata alle idee di salvezza, di purificazione, di immortalità dopo la morte e dopo la fine del mondo.
Il culto conosceva un battesimo, e una specie di pasto sacro, consistente in pane, acqua e vino, e parimenti a ricordo dell'ultimo pasto (ultima cena?) del maestro, Mithra dopo averlo consumato come atto sacrificale, salì al cielo portato dal carro del Sole per unirsi al Sole Nelle tradizioni e ritualita' della festa del Sole troviamo anche molte altre cose in comune con il cristianesimo che certamente mutuò da entrambi i due paesi citati sopra. Sia nei riti, vedi il battesimo, il pasto sacro dove MITHRA dopo averlo consumato salì al cielo col carro del Sole; poi ritroviamo il banco di pietra davanti l'abside, l'altare dove veniva esposto il disco solare; e ritroviamo l'ascesa al cielo per gli eletti cui veniva garantita alla morte -se bevevano la bevanda dell'immortalità- l'ascesa verso le sette sfere planetarie trasportati dal carro del Sole. Altro sibolo le Natale: l'albero è un culto di tutte le religioni arcaiche; è l'albero cosmico della mitologia germanica (Yggdrasil, e la tradizione odierna riparte proprio dai germani), l'albero dei Veda (Asbvatta), l'albero della Vita che Dio stesso mette a dimora nel Paradiso (e da non confondersi con quello della conoscenza - Genesi II-27); è l'albero (babilonese) dei frutti , l'albero dove i primi popoli primitivi (in oriente rappresentava il risveglio della natura) osservarono proprio alla rinascita del sole solstiziale le gemme e il contemporaneo collegamento misterioso della crescenza delle stesse, e ne hanno fatto poi -nella fantasia delle varie religioni come abbiamo visto sopra.La concezione della con-sacrazione ( = dal-sacrificio) era un rituale presente in tutti i riti arcaici delle antiche religione politeistiche, monoteistiche e anche dei riti pagani più lontani nel tempo, ed era concepita -l'offerta sacrificale e la distribuzione ai presenti- come portatrice di speciali forze che andavano ad agire sui presenti sacrificanti, e per questo chiamata "communio" (cioè dividere una cosa con altri - e la cena, il pasto o la semplice assunzione di un frammento dell'oggetto del sacrificio, era il rito per ricevere le speciali forze)L'accostamento al Sole Mithra non era del resto casuale. Giovanni nel Nuovo Testamento affermava "...in Lui era la vita e la vita era la Luce, la luce che splende nelle tenebre, la Luce vera che illumina ogni uomo" (Giovanni 1,4-5 e 9). Tertulliano che scrisse su quasi tutti i problemi che agitavano la Chiesa del tempo, e che coniò molti concetti che dovevano poi essere alla base della dottrina della Trinità e della cristologia, scriveva "...ritengono che il Dio cristiano sia il Sole perchè è un fatto notorio che noi preghiamo orientati verso il Sole che sorge e che nel Giorno del Sole ci diamo alla gioia, a dir il vero per una ragione del tutto diversa dall'adorazione del Sole" (Tertulliano, Ad Nationes I, 13).
La coincidenza con il solstizio d'inverno fece sì che molte usanze solstiziali, non incompatibili con il cristianesimo, venissero recepite nella tradizione popolare. D'altronde non si trattava di una sovrapposizione infondata, perché fin dall'Antico Testamento Gesù era preannunciato dai profeti come Luce e Sole. Malachia lo chiamava addirittura "Sole di giustizia".Insomma nel IV e V secolo, molti cristiani erano attirati da queste feste spettacolari e la Chiesa romana, preoccupata dalla straordinaria diffusione dei culti solari e soprattutto dal mithraismo, che con la sua morale e spiritualità, non dissimile dal cristianesimo poteva frenare se non arrestare la diffusione del vangelo, pensò di celebrare nello stesso giorno del Natale del Sole (Sole Invictus) il Natale del Cristo, come vero Sole. Sostituire cioè la "grande festa" del Sole.
Ancora l'ostensorio della liturgia cristiana, contrariamente a quello che si pensa non prese il nome dall'ostia, ma l'incontrario. Si chiamava ostensorio un millennio prima di Cristo; ostiare corrispondeva a un etimo egizio (e si traslò anche nel latino) e significava mostrare, fare vedere; cioè mostrare il disco solare ai fedeli; la liturgia cristiana conservò anche l'abbassamento del capo, perchè nei primi riti di Aton all'aperto, non era una proibizione guardare il sole, ma era solo un accorgimento, perchè fissando il sole si rischia di perdere la vista. Nei successivi riti trasferiti all'interno dei templi i sacerdoti di Aton ricorsero a un disco d'oro con i raggi attorno; appunto l'ostensorio, elevato in alto (elevazione) ma l'abitudine di chinare il capo rimase, e fu poi successivamente, insieme all'oggetto, traslato anche nel rito cristiano.Ostiare - significa infatti "mostrare" la vittima del sacrificio, ed era la primordiale barbara scena e costumanza nel sacrificare alle divinità i nemici presi in guerra e "mostrarli" al popolo. Il vocabolo rimase anche nell'antico latino; ma il Senato di Roma abolì questa "ostensione" fin dal 657 a.C., ritenendola una usanza indegna di un popolo civile.

lobbyes?

Ogni tanto un farmaco usato da milioni di persone viene ritirato dal mercato perché provoca gravi danni all’organismo. Ogni tanto un farmaco viene ritirato perché provoca la morte stessa dei consumatori (il caso del Vioxx è esemplare).
Delle migliaia di prodotti chimici di sintesi che le lobbies del farmaco producono e vendono: quanti sono sicuri e quanti invece pericolosi per la salute pubblica?
Nessuno lo può sapere se non quando si manifestano pubblicamente i danni o le morti, e questo perché le ditte che producono i farmaci, per farli entrare quanto prima nel mercato, ‘modificano’ gli studi di sicurezza e grazie alla sudditanza, per non dire collusione, delle istituzioni che dovrebbero salvaguardare la salute pubblica (FDA, AIFA, EMEA, ecc.) ce li mettono gentilmente a disposizione nelle farmacie e da qualche settimana anche nei banconi dei supermercati.

giovedì 19 novembre 2009

A-H1N1



Paura,
Paura di cosa?
Se si comprendesse che è una paura assolutamente ingiustificata, poichè, anche se parecchio contagiosa, questa infezione ha decorso generalmente assai benigno.

Perchè i decessi sono sempre correlati a una pregressa grave condizione morbosa.

Paura,
paura dell'ignoranza indotta dai media che riescono a far dimenticare che l'influenza stagionale nel 2008 ha prodotto 8000 decessi nel toale di 4 milioni di contagi, in Italia.

Paura, e quindi tutti di corsa a guardate i Telegiornali per ascoltare il dato quotidiano, concluso dalla pedissequa intervista a mamme e passanti in preda ad ansie. Poi il dato finale i pazienti erano affetti da altre patologie.

Perchè allora far risaltare un morto? Quando tale evento non è Notizia? Perchè il vice-ministro rassicura ogni giorno?

Percè dibattere su una Epidemia alla quale il nostro sistema immunitario si adatterà? perchè nominare sempre un virus col quale impareremo a convivere?

Perché sono stati acquistati milioni di vaccini e se calasse l’attenzione sul fenomeno nessuno vorrebbe più vaccinarsi?

Oppure...
la pandemia distoglie la massa dai problemi reali, dalle grandi preoccupazioni di chi vive in prima persona una crisi di cui solo a parole si vede la fine?

E così chi può lucrare ha il modo per estorcere ancora il poco denaro residuo in fantomatici antivirali e kit-test casalinghi di dubbia efficacia?